L'assenza presente
- Dott.ssa Sara Cerasuolo
- 6 dic 2016
- Tempo di lettura: 1 min
Polvere eravamo e polvere saremo.
La morte è una di quelle paure ataviche, da cui mai ci separeremo. Eppure, nonostante sia l'unico evento davvero certo con cui faremo i conti, è difficile accettarla.
C'è chi si lega alla religione, chi la negherà per sempre, chi vivrà di sensi di colpa perchè non ha detto tutto alla persona che è andata via.
Di fronte alla morte, tutti noi ci sentiamo increduli: la neghiamo, poi ci arrabbiamo, cerchiamo le giustificazioni più assurde...... e dopo essere passati anche per la fase della tristezza e del pianto, finalmente riusciamo ad accettarla.
A me piace guardare alla morte come un modo per rivisitare la nostra vita, come un momento profondo di riflessione, che ci fa toccare le parti più profonde del dolore e della sofferenza.
La morte sopraggiunge per tutti e la consapevolezza dell'esistenza di essa è un modo per accettarla, perchè vivere il dolore, stare nel dolore, significa poi riuscire a mantenere il ricordo della vita di quella persona senza sensi di colpa nè rimpianti: ognuno di noi non è padrone della propria vita, figuriamoci di quella degli altri.
Posto due video: una concezione che piacerà a chi vede la morte come una speranza e un video che rispecchia una visione più cupa, in cui è ben evidente l'inquietudine che accompagna i pensieri sulla morte.
"Noi vediamo ciò che scegliamo di vedere" dal film Al di là dei sogni (1998)
Dal film "Il settimo sigillo" (1957)
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