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PSICOTERAPIA FAMILIARE

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La terapia familiare nasce negli anni '50 in America, per poi arrivare in Italia solo a partire dal 1968 (per saperne di più cercate Autori quali Mara Selvini Palazzoli e Maurizio Andolfi, Whitaker e Minuchin).

L'approccio sistemico definisce l'individuo in quanto facente parte di un sistema: e quale sistema influenza maggiormente il nostro essere e la nostra personalità? La famiglia è il sistema in cui ci troviamo a crescere ed è per questo che difficilmente ne vediamo tutti i suoi pregi e i suoi difetti: la famiglia tenderà sempre a mantenere una propria forma ma, nel momento in cui emergono delle difficoltà, è necessario che sia la famiglia stessa a mettersi in gioco.

 

Ed ecco che entra in gioco la terapia familiare: pensiamo ad un adolescente che inizia a non voler andare più a scuola e ad isolarsi, ad un bambino che ha scatti di ira, ad un divorzio che non si riesce a gestire, a un lutto che colpisce la famiglia.

Non possiamo pensare che le cose possano risolversi escludendo la famiglia (anche se con gli adolescenti è spesso utile fare contemporaneamente sedute singole): la terapia familiare è un gioco di squadra, un gioco difficile perchè bisogna tener conto dei ruoli e dei giochi di potere, dei miti e delle aspettative da rispettare.

La famiglia che viene in terapia decide di "giocare" con il terapeuta, di mettersi in discussione per il benessere di un singolo (l'adolescente- il bambino) o del sistema stesso (una famiglia colpita da una difficoltà, quale un divorzio, un lutto o una malattia).

La terapia familiare non è una terapia in cui si cercano colpe, ma è una terapia in cui si cerca di attivare una comunicazione diversa che possa far emergere sia gli aspetti individuali di ogni componente della famiglia che le motivazioni nascoste di un disagio.

Dott.ssa Sara Cerasuolo Psicologa-Psicoterapeuta

Trieste

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